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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

“U Viannantu “

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Foto tratta dalla pagina facebook "Caloveto - Memorie fotografiche di un paese" di Umberto Mazza Gli abitanti della prima comunità che ha lasciato l’ancòra adolescente Padre Vincenzo tenevano le porte aperte in segno di accoglienza. Se un viandante, figura biblica che ha nel Profeta Elia il suo antisignano, si fosse trovato a passare da quei vicinati, durante il frugale pasto di quella povera gente, non doveva avere timore di bussare per chiedere un bicchiere d’acqua o un tozzo di pane, bastava entrare e chiederlo “ppe l’arma eri morti”(per l’anima dei defunti). Nel profondo sentire cristiano di quelle vinelle (viuzze), dove il piccolo Vincenzo ha mosso i primi passi, accogliere “nu viannantu” (viandante, in dialetto) era un modo per riscattare l’anima dei propri cari che si credeva fossero collocati nel Purgatorio, nonché un modo per obbedire alla Parola di Cristo: “ Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere