Foto con la madre



C’è un momento in cui scopri che tua madre è stata ancora giovane accanto a te adulto. Allora non lo sapevi; pensavi a lei come distante negli anni, come a una che ha già vissuto tutto ciò che c’era da vivere. Poi, quando ti rivedi in certe foto vicino a lei, e sai che sono passati nel frattempo molte estati e molti inverni, ti accorgi di quanto fosse giovane; e pensi a tutti gli anni che ha passato aspettando, guardandoti da lontano, fermando la sua vita come compiendo un gesto necessario affinché tu potessi vivere la tua da grande. Quasi fosse sconveniente far valere ancora la sua giovinezza, i suoi anni ancora belli. 
E vorresti starle accanto chiedendole ora di essere giovane, di far rivivere i desideri che aveva quando te ne sei allontanato e che tu non conoscevi e nemmeno sospettavi potessero esistere perché la vedevi troppo adulta per guardare famelica alla vita e ai giorni.
Ma ora è tardi. Nel migliore dei casi, puoi starle vicino per farle sentire quanto le assomigli, quanto le sue fatiche si siano trasformate e concretizzate nella tua vita e nella tua anima. È l’unico modo che hai per ritrovare quella giovinezza che hai rivisto stampata in una foto.

Commenti

  1. Come è vero! Grazie per averlo detto e rammentato a noi che siamo figli.

    RispondiElimina
  2. Stavo pensando poco fa le stesse cose nei confronti di mio padre. Io che ho sempre avuto in uggia la retorica delle giornate dedicate, oggi che non posso festeggiarne una, ne sento tutta la nostalgia. E' molto bello questo post. Ci parla delle dissincronie, di cui solo raramente ci rendiamo conto in una sorta di rapida illuminazione - un po' come per te guardando questa foto - e che non concernono solo la differenza anagrafica tra le persone, ma travalicano i ruoli affettivi.

    RispondiElimina
  3. Grazie a tutti per il commento. L'unica ragione per portare in pubblico un sentimento privato è la speranza che possa essere condiviso.

    RispondiElimina
  4. Ho letto più volte questa pagina e quel "Ma ora è tardi" mi ha sempre commossa...grazie per i tuoi scritti, Tommaso; sono medicamento per le ferite. Soprattutto se domani è la festa della mamma e si vive da tantissimi anni una differente vicinanza.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

NON E' DELITTO PARLARE DEL "DELITTO DEL CIMITERO"

Non la furbizia, ma solo una buona politica salverà il “mondo a parte” dell’Italia interna

Paesi che muoiono….di troppi “lavori”