Ritratti. La sedia di zio Cataldo



Zio Cataldo lo trovavi
all’angolo della strada,
seduto al contrario
sulla sua sedia impagliata. 
Quando ti siedi così
in faccia alla gente
non vuoi semplicemente 
guardare chi passa,
vuoi chiaramente
intavolare un discorso.
Con le braccia sulla spalliera
lui infatti salutava i passanti,
alcuni li chiamava
con la voce squillante.
Ora quell’angolo di strada
è rimasto vuoto come tanti;
ci si passa davanti
senza più fermarsi;
da lì non giunge più il suono
di un sorriso generoso.

Nessuno riempie i vuoti
lasciati da chi ha occupato
gli spazi, abitandoli
con la sua fissa presenza.
Forse bisognava lasciare
almeno la sedia appoggiata
a quel muro, con la spalliera
girata sul davanti: anche i muri
si abituano alla compagnia
di una persona gentile,
ne soffrono l’assenza.




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