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Visualizzazione dei post da agosto, 2014

Pianosa

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Pianosa, in fin dei conti, non è che uno dei mille paesi abbandonati; uno dei tanti che l’Italia può permettersi di gettare nell'immenso calderone dello spreco. Se l’isola ha potuto conservare intatta la sua natura, come noi oggi la vediamo (ma solo tramite visite guidate), è grazie al carcere che essa ha ospitato, anzi che essa ha costituito col suo corpo tutt’intero, per tanto tempo. Ora che il carcere è chiuso e il paese è stato abbandonato, tra le case si sente soltanto qualche voce chiamata a sorvegliare sulle macerie di quella che fu la colonia penale. I detenuti di Porto Azzurro in semilibertà, che vengono qui a fare lavori di manutenzione e di assistenza, si mischiano ai turisti, ammessi per ora in numero limitato. La passeggiata tra le case diroccate permette di udire voci senza suoni, appartenute a coloro ai quali sono state dedicate le vie che si percorrono. Qui tutto è silenzio: un silenzio che ora dice soltanto sofferenza e solitudine, e chissà, domani, potrà dire a