Pianosa
Pianosa, in fin dei conti, non è che uno dei mille paesi
abbandonati; uno dei tanti che l’Italia può permettersi di gettare nell'immenso calderone dello spreco. Se l’isola ha potuto conservare intatta la sua natura,
come noi oggi la vediamo (ma solo tramite visite guidate), è grazie al carcere
che essa ha ospitato, anzi che essa ha costituito col suo corpo tutt’intero,
per tanto tempo. Ora che il carcere è chiuso e il paese è stato abbandonato,
tra le case si sente soltanto qualche voce chiamata a sorvegliare sulle macerie
di quella che fu la colonia penale. I detenuti di Porto Azzurro in semilibertà,
che vengono qui a fare lavori di manutenzione e di assistenza, si mischiano ai
turisti, ammessi per ora in numero limitato. La passeggiata tra le case
diroccate permette di udire voci senza suoni, appartenute a coloro ai quali
sono state dedicate le vie che si percorrono. Qui tutto è silenzio: un silenzio
che ora dice soltanto sofferenza e solitudine, e chissà, domani, potrà dire
anche rinascita.
Le fotografie, molto molto suggestive, raccontano tanto...è bello passare da questo blog e ritrovarsi a viaggiare...
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