La (non) libertà di voto nel meridione d’Italia
Carlo Levi, Lucania 61 (part.) di Tommaso Greco * Ho ritrovato due pagine dattiloscritte risalenti al 1987/88, quando mi ero iscritto all’Università e avevo iniziato a frequentare le lezioni di Diritto costituzionale. L’analisi — semplice e diretta — che vi è svolta non mi pare invecchiata, né (ahinoi) superata. Sono cambiate alcune condizioni relative al sistema elettorale; ma non è cambiato il meccanismo fondamentale che porta una grandissima parte degli elettori meridionali a non poter esercitare un voto libero. Pubblico questo scritto, dunque, solo come testimonianza di un problema che perdura, e del quale occorrerà prendere coscienza prima o poi, se vorremo che il Sud, quanto meno, si apra alla speranza di un futuro pieno di speranze. L’art. 48 della nostra Costituzione garantisce la libertà di voto e, in connessione con questa, come suo presupposto necessario, la segretezza del voto stesso. Purtroppo non sempre il segreto dell’urna è suffici