Foto di Mario De Vincentis di Umberto Mazza " Hoje è mortu u Signuru ". Quante volte ho sentito questa frase dalla viva voce dei vecchi del nostro paese; la morte e passione di Cristo era vissuta veramente come qualcosa di realmente accaduto, una rievocazione di un dolore che era lo stesso che si provava ogni volta che si pensava al giorno della morte dei propri cari. Raccontano le cronache paesane che i padri passionisti che venivano chiamati a fare la predica del Venerdì Santo creavano una tensione emotiva tale che nessuno rimaneva impassibile alle loro parole: la gente piangeva come se quel lutto toccasse nel profondo la propria coscienza . E lo era di fatto. Anche i lamenti funebri, bellissimi, e la disposizione della processione rendevano tutto molto reale. La spettacolarizzazione, che ha reso i fedeli puri spettatori, almeno nel nostro paese, è un fatto iniziato nei primissimi anni novanta. A dare maggiore veridicità al fatto che G...