Foto con la madre
C’è un momento in cui scopri
che tua madre è stata ancora giovane accanto a te adulto. Allora non lo sapevi;
pensavi a lei come distante negli anni, come a una che ha già vissuto tutto ciò
che c’era da vivere. Poi, quando ti rivedi in certe foto vicino a
lei, e sai che sono passati nel frattempo molte estati e molti inverni, ti
accorgi di quanto fosse giovane; e pensi a tutti gli anni che ha passato
aspettando, guardandoti da lontano, fermando la sua vita come compiendo un
gesto necessario affinché tu potessi vivere la tua da grande. Quasi fosse
sconveniente far valere ancora la sua giovinezza, i suoi anni ancora belli.
E vorresti starle accanto chiedendole ora di essere giovane, di far rivivere i desideri che aveva quando te ne sei allontanato e che tu non conoscevi e nemmeno sospettavi potessero esistere perché la vedevi troppo adulta per guardare famelica alla vita e ai giorni.
E vorresti starle accanto chiedendole ora di essere giovane, di far rivivere i desideri che aveva quando te ne sei allontanato e che tu non conoscevi e nemmeno sospettavi potessero esistere perché la vedevi troppo adulta per guardare famelica alla vita e ai giorni.
Ma ora è tardi. Nel migliore
dei casi, puoi starle vicino per farle sentire quanto le assomigli, quanto le
sue fatiche si siano trasformate e concretizzate nella tua vita e nella tua anima. È l’unico modo che hai per ritrovare quella giovinezza che hai rivisto stampata in una foto.
Parole bellissime.
RispondiEliminaCome è vero! Grazie per averlo detto e rammentato a noi che siamo figli.
RispondiEliminaStavo pensando poco fa le stesse cose nei confronti di mio padre. Io che ho sempre avuto in uggia la retorica delle giornate dedicate, oggi che non posso festeggiarne una, ne sento tutta la nostalgia. E' molto bello questo post. Ci parla delle dissincronie, di cui solo raramente ci rendiamo conto in una sorta di rapida illuminazione - un po' come per te guardando questa foto - e che non concernono solo la differenza anagrafica tra le persone, ma travalicano i ruoli affettivi.
RispondiEliminaGrazie a tutti per il commento. L'unica ragione per portare in pubblico un sentimento privato è la speranza che possa essere condiviso.
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