Non la furbizia, ma solo una buona politica salverà il “mondo a parte” dell’Italia interna
Tommaso Greco 1. Bisogna essere grati al regista Riccardo Milani per aver realizzato un film come Un mondo a parte . Un film sui paesi a rischio di abbandono, su quell’Italia minore — che sarebbe in realtà maggioritaria, almeno sul piano dell’estensione territoriale — di cui nessuno si occupa davvero, se non a parole. Basterebbe vedere le risorse destinate e spese per una sola metropoli, e confrontarle con quelle analoghe destinate e spese per tutti i paesini dell’Italia interna messi insieme, per averne conferma. Basterebbe, per dirne un’altra, andare a vedere quanto è stato speso per garantire i collegamenti tra le principali città italiane che si trovano lungo la linea TAV, e poi fare un confronto con quanto è stato speso per i collegamenti di tutto il resto d’Italia, per vedere concretamente quanto — in perfetta coerenza con il “principio TAV” — ciò che non si trovi lungo la linea del ‘progresso’ (che è anche via del privilegio) venga lasciato morire senza tanti scrupoli. D’altra